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Citrix mira a semplificare ambienti misti virtuali

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Anonim

Citrix Systems ha annunciato martedì il progetto Kensho, un insieme di strumenti che consentiranno agli ambienti virtuali di essere più indipendenti dagli hypervisor.

Un'anteprima tecnica degli strumenti sarà disponibile per il download prima della fine del terzo trimestre. Gli strumenti consentono di creare ed eseguire workload di applicazioni portatili in ambienti virtuali basati su Citrix XenServer, Microsoft Hyper-V e VMware ESX.

Ciò risolve una moltitudine di problemi con l'interoperabilità tra diverse piattaforme, consentendo al tempo stesso il provisioning automatizzato delle applicazioni, piuttosto che solo macchine virtuali, secondo Citrix.

Per le aziende è più facile gestire un ambiente misto che diventerà sempre più importante man mano che la virtualizzazione diventerà una tecnologia più diffusa. "Ogni grande cliente con cui parlo non vuole scommettere la fattoria su un solo fornitore", ha affermato Simon Crosby, CTO della divisione Virtualization and Management di Citrix, in una recente intervista.

Il progetto Kensho consentirà anche a Microsoft di System Center Virtual Machine Manager per gestire XenServer, secondo Citrix.

Nathaniel Martinez, direttore del programma di European System Infrastructure Solutions Group di IDC, afferma che questo dovrebbe dare maggiore libertà alle imprese, e concorda con Crosby che la maggior parte delle aziende inizieranno a un certo punto usando più di una piattaforma. Ma si chiede anche se i fornitori saranno in grado di gestire le licenze senza complicare eccessivamente gli utenti e se saranno disponibili le stesse funzionalità di affidabilità, disponibilità e sicurezza.

Supporto di Citrix XenServer, Microsoft Hyper-V e VMware ESX lancia un'ampia rete, ma ci sono anche altre piattaforme e fornitori di virtualizzazione, tra cui Sun, Oracle e Red Hat, che non sono citati nell'annuncio Citrix.

Il progetto Kensho è basato su OVF (Open Virtual Machine Format), che era originariamente co-autore di XenSource (acquisito da Citrix) e VMware. Dopo l'aiuto di Microsoft, IBM, Hewlett-Packard e Dell è stato consegnato al DMTF (Distributed Management Task Force) e nel settembre 2007 l'organizzazione degli standard ha annunciato di aver accettato una bozza di specifiche OVF.

OVF utilizza esistenti strumenti di packaging per combinare una o più macchine virtuali con un wrapper XML (Extensible Markup Language) basato su standard, fornendo alla piattaforma di virtualizzazione un pacchetto portatile contenente tutti i parametri di installazione e configurazione richiesti per le macchine virtuali. Ciò consente a qualsiasi piattaforma di virtualizzazione che implementa lo standard di installare ed eseguire correttamente le macchine virtuali, secondo il DMTF.