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IBM e l'UE stabiliscono il consorzio per il cloud computing

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Anonim

IBM ha annunciato di aver istituito un consorzio con l'Unione Europea e le università per ricercare nuovi modelli di cloud computing per ridurre i costi di hosting e manutenzione di servizi basati su Internet.

Il consorzio intraprenderà ricerche che potrebbe portare allo sviluppo di nuovi modelli informatici che riuniscano servizi gestiti basati su Internet da diversi ambienti hardware e software in un ambiente cloud flessibile, ha detto IBM in una dichiarazione.

I nuovi modelli di progettazione e implementazione potrebbero contribuire a ridurre i costi rispetto con modelli convenzionali, che sono complessi e richiedono tempi e costi significativi per la manutenzione, ha detto IBM. I sistemi attuali non sono flessibili e devono essere personalizzati manualmente per consentire ai servizi di comunicare e lavorare insieme. I ricercatori sperano di stabilire un quadro per ridurre il design e il tempo di implementazione di tali servizi ospitando questi in un ambiente cloud centrale.

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I ricercatori intraprenderanno un progetto chiamato Artifact-Centric Service Interoperation (ACSI), che si basa su un concetto di hub di interoperabilità, che è stato introdotto da IBM Research lo scorso anno. Questi hub forniscono ambienti basati su cloud in cui è possibile creare e distribuire facilmente software e servizi flessibili basati su Internet. I clienti pagherebbero l'integrazione del servizio e pagheranno i servizi ospitati in base ai dati archiviati e alle transazioni completate. I partner del consorzio svilupperanno servizi e applicazioni per il progetto, ha detto IBM.

IBM non è stata immediatamente in grado di commentare se le tecnologie derivate dal progetto saranno immediatamente utilizzate.

Le università coinvolte nel progetto includono Sapienza Universita di Roma, Italia; Libera Università di Bolzano, Italia; Imperial College, Regno Unito; Technische Universiteit Eindhoven, Paesi Bassi; Università di Tartu in Estonia e Collibra NV in Belgio.