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India per impostare il monitoraggio automatico delle comunicazioni

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L'India prevede di istituire un sistema centralizzato per monitorare le comunicazioni su telefoni cellulari, telefoni fissi e Internet nel paese, un ministro ha detto al Rajya Sabha, la camera alta del Parlamento, giovedì.

Le leggi indiane consentono l'intercettazione e il monitoraggio delle comunicazioni in determinate condizioni, incluso per combattere il terrorismo.

Un progetto pilota del nuovo sistema di monitoraggio centralizzato (CMS) deve essere avviato entro giugno dell'anno prossimo, fatte salve le autorizzazioni di altre agenzie governative, Gurudas Kamat, ministro di Stato per le comunicazioni e le tecnologie informatiche ha detto al Rajya Sabha, secondo un annuncio dell'Ufficio informazioni stampa del governo.

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Il CMS avrà database centrali e regionali per aiutare le forze dell'ordine a livello centrale e statale a intercettare e monitorare le comunicazioni, ha detto il governo. Aggiungerà anche il provisioning elettronico diretto dei numeri obiettivo da parte delle agenzie governative senza alcun intervento da parte dei fornitori di servizi di telecomunicazione. Conterrà anche l'analisi dei record dei dati delle chiamate e il data mining di questi record per identificare i dettagli delle chiamate, i dettagli sulla posizione e altre informazioni sui numeri di destinazione.

L'attuale sistema utilizzato dal governo per il monitoraggio delle chiamate può essere facilmente compromesso a causa di il requisito dell'intervento manuale in molte fasi, ha detto il ministro. Anche l'intercettazione con il nuovo sistema sarà istantanea, ha aggiunto.

La dichiarazione di Kamat arriva in occasione dell'anniversario di un attacco terroristico su una serie di siti a Mumbai, tra cui due hotel premium, una stazione ferroviaria e un centro comunitario ebraico. Si crede che i terroristi abbiano utilizzato ampiamente le comunicazioni mobili e Internet per pianificare e attuare i loro attacchi.

Il governo ha messo in vigore all'inizio di quest'anno la legge sulle tecnologie dell'informazione (2008), una modifica di una legge precedente che ha ampliato il i poteri del governo per intercettare e monitorare le comunicazioni.

Alcuni esperti hanno sostenuto che il governo dovrebbe creare un'organizzazione come un difensore civico per garantire che le informazioni raccolte durante la sorveglianza non vengano utilizzate in modo improprio.