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La corte italiana rovescia le condanne per violazione della privacy di Google

Trattativa Stato-Mafia: la lettura della sentenza

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Un tribunale di appello di Milano ha annullato la condanna di tre dirigenti di Google per violazione delle leggi sulla privacy, consentendo la pubblicazione di un video che mostra il bullismo di uno studente disabile.

I dirigenti - Senior Vice President David Drummond, Chief Legal Officer Peter Fleischer e Chief Privacy Counsel George Reyes - sono stati condannati a sei mesi di prigione da un tribunale di Milano nel febbraio 2010 per aver permesso che il video disturbato fosse pubblicato sul sito web di Google Video.

La corte d'appello confermò la decisione della corte inferiore di assolvere i tre esecutivi di Google di diffamazione, confermando l'assoluzione della corte d'assise t carica di Arvind Desikan, ex capo di Google Video Europe.

Il verdetto del 2010 ha stabilito un precedente legale in Europa tenendo i dirigenti di un operatore Internet responsabile per i contenuti pubblicati sul Web da una terza parte.

Giulia Bongiorno, uno degli avvocati che agiscono per i dirigenti di Google, ha accolto favorevolmente la sentenza. "La mia reazione è di completa soddisfazione ma nessuna sorpresa. Onestamente, le convinzioni erano basate sul nulla", ha detto Bongiorno ai giornalisti.

Bongiorno ha detto che la nuova sentenza ha stabilito il principio secondo cui gli utenti, piuttosto che gli operatori Internet, erano responsabili del materiale pubblicato sul Web. "Il principio essenziale è che non vi è alcun obbligo di esercitare il controllo totale", ha detto.

Il video che mostra il ragazzo disabile che viene preso in giro dai compagni di classe è stato pubblicato per la prima volta su Google Video l'8 settembre, 2006, e fu ritirato un mese dopo che Google ricevette le proteste da un'organizzazione caritatevole che rappresentava le vittime della Sindrome di Down.

La vittima e l'associazione di beneficenza, Vividown, si ritirarono dal caso dopo aver raggiunto un accordo privato con Google.

"Siamo molto felici che il verdetto sia stato annullato e che i nomi dei nostri colleghi siano stati cancellati". Giorgia Abeltino, responsabile della politica per Google Italia, ha dichiarato in una dichiarazione preparata.