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Kim Dotcom ha permesso di citare l'agenzia di spionaggio della Nuova Zelanda

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Anonim

Kim Dotcom di Megaupload sarà autorizzato a perseguire i danni contro l'agenzia di spionaggio della Nuova Zelanda per spiarlo illegalmente, la Corte d'Appello del Paese ha dichiarato giovedì.

Il tribunale ha confermato in parte a Decisione della Corte Suprema di dicembre che ha aggiunto l'Ufficio per la sicurezza delle comunicazioni governative (GCSB) come imputato nel caso, che è stato opposto e successivamente appellato dal procuratore generale della Nuova Zelanda.

Dotcom e alcuni dei suoi colleghi sono stati spiati a partire da dicembre 2011 dal GCSB che porta al raid del gennaio 2012 nella sua villa fuori Auckland. Lo spionaggio fu in seguito ritenuto illegale da Dotcom, che ha cittadinanza tedesca e finlandese, e Bram van der Kolk, che è olandese, sono residenti permanenti in Nuova Zelanda.

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Il GCSB è autorizzato ad osservare cittadini stranieri ma non era a conoscenza dello stato di residenza di Dotcom e van der Kolk. A settembre, il primo ministro della Nuova Zelanda John Key ha chiesto un'inchiesta e ha espresso "disappunto per le azioni illecite".

La Court of Appeal ha emendato la decisione della High Court secondo cui Dotcom avrebbe avuto accesso a tutte le comunicazioni registrate da il GCSB. Il suo team legale ora avrà accesso solo alle comunicazioni che il GCSB ha trasmesso alla polizia, non tutte le informazioni raccolte.

Uno degli avvocati di Megaupload, Ira Rothken, ha scritto su Twitter che non vedono l'ora di tenere il GCSB responsabile in Per proteggere i diritti di Dotcom e quelli di tutti i residenti neozelandesi.

Dotcom e i suoi colleghi Megaupload sono stati incriminati da un gran giurì federale statunitense con l'accusa di racket, frode e violazione del copyright criminale. Una udienza per l'estradizione è prevista per agosto.

Prima della sua chiusura nel gennaio 2012, Megaupload è stato uno dei siti più visitati su Internet, offrendo archiviazione online dei file. Ma il governo degli Stati Uniti sostiene di aver ingaggiato una cospirazione di lunga data che premiava gli utenti per il caricamento di contenuti protetti da copyright, collegando il sito ad almeno 175 milioni di dollari.