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I giganti del web si uniscono alla proposta di copyright del Regno Unito

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Anonim

Google e molti altri giganti di Internet stanno facendo pressioni sul governo britannico affinché rinunci a una proposta che consenta al segretario di stato di introdurre nuove modifiche alla legge sul copyright.

La proposta fa parte del pacchetto completo di leggi che contiene altre misure controverse, tra cui l'obbligo per gli ISP di tracciare la condivisione illegale di file e possibilmente sospendere gli account dei recidivi.

La scorsa settimana, Google insieme a Yahoo, Facebook e eBay ha inviato una lettera a Peter Mandelson, primo segretario di stato e capo del dipartimento britannico per l'economia, l'innovazione e le competenze (BRI), chiedendo al governo di cancellare la diciassettesima clausola del disegno di legge.

La clausola darebbe il segretario di indicare il potere di modificare la parte 1 e la parte 7 della legge sul copyright, i disegni e i brevetti del 1988 al fine di bloccare la violazione del copyright online alla luce del cambiamento della tecnologia. Google ha scritto sul blog in merito alla lettera di lunedì sul suo blog delle politiche.

Le quattro società affermano che la proposta arriva a molto. "Questo potere potrebbe essere utilizzato, ad esempio, per introdurre misure tecniche aggiuntive o aumentare il monitoraggio dei dati degli utenti anche laddove non è stata praticata alcuna pratica illegale", hanno scritto. "Questa clausola è così ampia che potrebbe mettere a rischio l'uso legittimo dei consumatori della tecnologia attuale e degli sviluppi futuri."

I cambiamenti sarebbero soggetti a una consultazione pubblica e devono essere approvati da entrambe le Camere del Parlamento, secondo un Portavoce della BRI.

"La legge deve stare al passo con la tecnologia, in modo che il governo possa agire in caso di nuove forme di violazione grave dei diritti d'autore in futuro", secondo una dichiarazione scritta della BRI. "Tuttavia gli affari non si sveglieranno una mattina in un mondo in cui il governo ha preso ampi poteri digitali."

I poteri proposti comprendono la possibilità per il segretario di stato di imporre tasse legate alle modifiche alla legge sul copyright. Il funzionario, tuttavia, non avrebbe il potere di creare o modificare il codice penale.

La legge sull'economia digitale ha avuto la sua seconda lettura alla Camera dei Lord mercoledì e passerà ora alla fase della commissione il 6 gennaio, che sarà un esame riga per riga del conto.