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Google uccide il servizio di annunci radiofonici, scende 40

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Anonim

Il video ha ucciso la stella della radio? Google sta abbandonando i suoi tentativi di vendere annunci sulla radio, concentrandosi invece sui suoi piani per guadagnare dalla pubblicità televisiva e dalla condivisione di video online.

Google ha prima cercato di estendere la sua tecnologia di posizionamento degli annunci basata sul Web alla vendita di pubblicità audio nel broadcast radiofonico nel 2006 con l'acquisizione della rete di vendita radio dmarc Broadcasting, ma l'attività non è stata un successo. Ora, come parte di un piano più ampio di rifocalizzarsi sulle sue attività più redditizie e popolari, si sta ritirando dalla radio.

L'azienda è alla ricerca di un acquirente di Google Radio Automation, un business creato per automatizzare la programmazione audio broadcast, e il 31 maggio chiuderà due servizi progettati per automatizzare il posizionamento di annunci audio, Google Audio Ads e AdSense per audio, annunciato sul suo blog di annunci tradizionali di Google. Si prevede di licenziare 40 persone a seguito della chiusura, trasferendo gli altri a nuovi posti.

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A gennaio, Google ha annunciato che avrebbe chiuso un'altra divisione commerciale tradizionale, Google Print Ads, alla fine di questo mese. Il servizio consentiva agli utenti di Google AdSense di pubblicare annunci pubblicitari in circa 800 giornali statunitensi.

Con il suo servizio di annunci audio, Google sperava di rendere la pubblicità radiofonica più pertinente agli ascoltatori e di semplificare le vendite di annunci radio. ai servizi "Non abbiamo avuto l'impatto che speravamo", ha scritto sul blog il Vicepresidente della gestione prodotti Susan Wojcicki.

Senza lo stretto legame tra l'inserzionista e il consumatore che Google gode online, dove può tenere traccia di ogni visualizzazione della pagina e clic, Google avrebbe sempre avuto difficoltà a misurare l'impatto degli annunci radiofonici e renderli pertinenti per gli ascoltatori.

Questo spiega la sua decisione di concentrarsi invece sull'audio in streaming online, dove può identificare più precisamente chi sta ascoltando cosa, e in pubblicità televisiva, dove i sistemi per misurare la risposta del pubblico sono più sviluppati che per la radio. All'inizio del 2007 ha lanciato il proprio sistema per la vendita e la pianificazione della pubblicità televisiva.

Google sta inoltre rinnovando i suoi sforzi per ottenere profitti dai video online, consentendo agli utenti del proprio servizio di condivisione video di YouTube di scaricare alcuni clip anziché trasmetterli in streaming, in alcuni casi a pagamento.